martedì 28 aprile 2009

Nuovo nato in casa Google


La topofilia che si sta sviluppando in questa "nuova era" ha senz'altro come proprio perno il web. I soliti e famosi myspace, netlog, facebook, twitter, ma anche tutti i blog e siti interattivi sono l'esempio e la manifestazione di quest'amore, del culto del luogo cibernetico ove entrare e interagire; un nuovo modo di fare la società dove si trasmette in primis il senso dell'appartenenza.
Sull'onda di ciò (e diciamolo pure, scopiazzando facebook), è nata da poco una nuova applicazione di Google: GoogleGruppi.
Google, ispirandosi all'ambiente familiare invita ad iscriversi e interagire coi tuoi amici, parenti, colleghi in questo luogo "magico", discutendo, chiedendo, commentando; il tutto on-line o tramite aggiornamento via e-mail.

Il vademecum del giornalista on-line

Ho trovato questo interessante sito: è una vera e propria piccola guida per imparare a scrivere sul web!

I re dei blog

Nel marzo 2008, il quotidiano britannico The Observer aveva stilato la classifica dei 50 blog più potenti e influenti del mondo con annesse motivazioni; tra questi compariva anche al 9° posto un blog tutto made in Italy, ovvero quello del comico genovese Beppe Grillo; al primo posto l'Observer poneva il già da me citato huffington post.

Per l'anno 2009 nessuno ha ancora concepito un'aggiornamento della classifica, però su Web Trend 2009, è apparsa la mappa dei domini e personaggi più influenti del web: realizzata da Information Architects, la mappa (qui ingrandita) che ricorda la piantina della metropolitana di Tokyo, tiene conto di diversi parametri, quali traffico del dominio, numero di lettori, ricavi, anni di presenza sul web, editore.

Compare anche qui Beppe Grillo, assieme al sito del Corriere della Sera e di Repubblica.
Vita troppo breve per rientrare in questa mappa ha il blog di NightJack, uno dei tanti casi mediatici che nascono ogni dì: blog di un detective in incognito che per mesi ha incollato inglesi in primis, raccontando semplicemente (anche con foto) e con estrema sincerità avventure e non del proprio lavoro, mostrando il lato oscuro dell'Inghilterra, ove storie di ragazzine sfruttate, gang e pedofili si intrecciano.
Per la realtà racconta questo blog si è aggiudicato il premio Orwell 2009, in memoria del giornalista-scrittore George Orwell, (autore fra l'altro de La fattoria degli animali) il cui pensiero è espresso al meglio nella citazione "What I have most wanted to do… is to make political writing into an art." , frase che fa da base all'intera premiazione :
"The prizes are intended to encourage writing and thinking in this tradition. Clear, elegant expression, original ideas and hard argument about political issues that communicate to a wide audience are looked for. Style matters and content matters. The definition of politics is broad, and can include political and moral dilemmas, ideas and history, as well as issues in public policy, social and cultural concerns, in both fiction and non-fiction. The ambition of the prizes is to reward, celebrate and promote work that helps nurture the discussion of politics and that contributes to the quality of public life."
I giurati hanno spiegato così l'assegnazione del premio speciale Orwell: quelle di NightJack sono verità e immagini raccontate con uno stile che rappresenta appieno «l’importanza e la potenza del mezzo utilizzato». IL BLOG.
Dopo l'assegnazione del premio, NightJack ha deciso di terminare col proprio blog, sostenendo che la celebrità non fa per lui e devolvendo le tremila sterline conquistate.



giovedì 23 aprile 2009

Pulitzer : non ci resta nemmeno più questo

Ricordate il Pulitzer? Sì, parlo proprio dell'ambito premio made in USA, il più ambito per quel che concerne l'ambito letterario, delle composizioni musicali e soprattutto del giornalismo della carta stampata. AH, NO, SCUSATE! Ora il Pulitzer è anche altro!
L'editoria on-line prende un altro voto nella lotta contro la stampa: Lunedì 20 Aprile 2009, per la prima volta, il premio Pulitzer viene assegnato anche alle pubblicazioni on-line. (Qui i risultati di tutte le categorie.)
Il premiato è il sito politifact.com del St. Petersburg Times; Jack McElroy, direttore del Knoxville News Sentinel ha dichiarato : "è il più insolito e il più importante premio Pulitzer di quest'anno". Merito del sito che ha portato all'assegnazione del premio, è quello di essere stato il più celere a verificare più di 750 dichiarazioni dei candidati alla presidenza USA, "separando la retorica dalla verità, col fine di illuminare gli elettori". (Qui l'articolo tratto da politifact).
Lo stupore regna in molti, esempio tangibile è che in Italia possiamo commentare il fatto con Anna Masera de lastampa.it .

La notizia arriva in un momento di già forte crisi per la carta stampata: dopo lo sbarco unicamente on-line del Post-Intelligencer, le minacce del New York Times (che intanto ha appena dovuto ipotecare il proprio stabile realizzato da Renzo Piano) di chiudere i battenti al Boston Globe, e molti altri giornali che dichiarano debiti insormontabili (Chicago Tribune, per citarne uno).
L'Agenzia Associated Press si è scagliata contro chi si appropria illecitamente delle news online e taglia al contempo le tariffe per i giornali: i siti Web che "rubano" notizie da questi giornali senza permesso, verranno denunciati. In questo clima di scontro, a scaldare l'ambiente contribuisce anche Rupert Murdoch, che sostiene l'impossibilità del continuare nella gratuità delle news on-line.
Stampa sempre più vicina alla morte? C'è chi sostiene di no, o almeno non ancora, e il suo parere è del tutto non scontato: parliamo di Arianna Huffington, fondatrice e direttrice di uno dei blog considerati tra i più potenti\influenti del mondo: http://www.huffingtonpost.com/ .

Riporto l'intervista di Vittorio Zincone del Corrieredellasera.it ad Arianna Huffington.

Sarà il blogger a sostituire il giornalista? Probabilmente sì, e l'idea non è del tutto da scartare a priori: come rivela nel suo articolo l'inviato da New York di repubblica.it, Alberto Flores D'Arcais, il Wall Street Journal ha scoperto che dei milioni di blogger esistenti in USA, ben 1,7 milioni traggono fonte di reddito dai propri post, arrivando anche a sfiorare i 75,000 dollari l'anno!


Politica&Blog

Questa è una notizia Ansa di ieri sera, ore 20.13 :
(ANSA)- ROMA, 22 APR -Creare una piattaforma di dibattito tra parlamentari, cittadini e media per capire come sfruttare al meglio il mondo di internet. E' l'obiettivo del nuovo Integruppo parlamentare 2.0, formato da parlamentari di maggioranza e opposizione. Vuole promuovere, attraverso strumenti propri del Web 2.0 (blog, social networks ecc.) un confronto per definire regole condivise che facciano si' che ''la rete sia uno strumento di promozione e crescita dell'intero sistema paese ''.

I livelli che raggiunge internet ogni dì hanno per me dello stupefacente!

mercoledì 22 aprile 2009

Il nuovo social network: Profiles by Google

Dopo i tormentoni di myspace, twitter, facebook, anche Google cede alla tentazione del social-network e lancia Profiles. A tal proposito rimando all'articolo di Repubblica.it .

Cuba? in crisi grazie a un blog

Il suo libro "Cuba Libre, vivere e scrivere a L'Avana" è appena stato pubblicato in Italia; lei è diventata nel giro di due anni uno dei simboli della lotta al regime; lei, con la sua aria dolce e pacata sta scuotendo "il regno" dei fratelli Castro; lei è Yoani Sànchez ed il suo blog, "Generation Y", tradotto in 14 lingue è uno dei più seguiti e potenti del giorno odierno. Nata a L'Avana, questa donna ha deciso di raccontare a tutto il mondo la vera realtà cubana, divenendo ben presto un caso internazionale. Col suo pc, acquistato da un cubano in cerca di denaro per un auto con cui fuggire dall'isola, Yoani nel 2007 dà vita al suo blog, che all'inizio era più una sorta di diario in cui sfogare la propria rassegnazione e raccontare quello che in tv non viene mai mostrato; ben presto diventa un caso politico: accusata di essere un'infiltrata della Cia solo perchè testimone e voce di una realtà poco e mal conosciuta all'estero: per molti Cuba è il regno dell'uguaglianza e della speranza, chi c'è stato conosce solo i bei palazzi e hotel, ma questi non conoscono la fame, il mercato razionato e le proibizioni che noi cubani subiamo.
Tramite "Generation Y", Yoani Sànchez vuole aprire gli occhi al mondo, e seppur dispiaciuta, di deluderlo: "qui non è il paradiso".
Per ciò che racconta, Yoani è stata ostacolata dal suo stesso governo, tant'è vero il suo blog vive solo all'estero: "dal marzo 2008 il governo cubano impedisce l'accesso a tutto il portale desdecuba - dov'è inserito il mio blog - (..) tuttavia attorno al blog era nata una vera comunità virtuale ed è proprio da quella che è nata l'idea di aiutarmi a pubblicare ogni nuovo testo " - dichiara in un'intervista al giornalista de Il Giornale, Gordiano Lupi - "grazie alla solidarietà di persone che vivono in diversi paesi, posso inviare i miei post per e-mail e loro si occupano di pubblicarli nella pagina web."
Dopo anni in cui l'informazione a Cuba era un'esclusiva dello stato, con internet si è creato un buco da cui fuggire alla censura, e Yoani è corsa immediatamente via.

venerdì 17 aprile 2009

Vespa contro Santoro: il duello ha inizio.

Dopo la puntata incriminata del 9 Aprile di Annozero, Bruno Vespa non riesce più a mandare giù il boccone amaro e sbotta: "Santoro? Un privilegiato. Avessi fatto programmi come i suoi avrei dovuto lasciare la Rai da molti anni.." Celere la replica di Santoro: "Dice falsità" e invita gentilmente il collega a considerare di rifare l'esame da giornalista. Parte un acido botta e risposta fra i due.
Vespa: "Io, Santoro l'ho anche difeso, sono stato contrario al suo allontanamento dalla Rai, ma tutto quello che ho scritto su di lui è vero dalla prima all'ultima parola!"
Santoro: "Quello che scrive è falso!Lo sfidiamo ad un pubblico confronto!"
Si affronteranno realmente i due in diretta tv in un faccia a faccia all'ultimo colpo? Difficile a crederlo, ma ci speriamo tanto: un vero duello fra due "mostri" e "avi" del giornalismo. Speriamo lascino a casa lo stiletto però!


L'Aquila e Santoro: sisma doppio



Sisma di 5,8 gradi Richter alle 3,32 di lunedì 6 Aprile. Nuova scossa di 4,5 gradi all'1.15 del giorno dopo; questo è ciò che Aquila ha subito. Immediatamente l'intera Italia s'è mossa per aiutare il proprio cuore colpito dal sisma: vigili del fuoco, Protezione civile, sanità e raccolte fondi sono subito partiti. Un Abruzzo forte, felice di esserci ancora e che ringrazia per tutti gli aiuti ricevuti, ma sa che deve rimboccarsi le maniche e ripartire, per quanto possibile, da solo.


L'Italia è sulla bocca di tutti: Regno Unito, Brasile, USA, e molti altri Paesi parlano della tragedia che c'ha colpiti, della nostra forza morale e della prontezza dei soccorsi.

L'unica nota nolente di questo evento arriva proprio dall'Italia. No, non mi riferisco qui al cattivo gusto del tg di rai1 che si vanta dell'audience ottenuto grazie ai servizi sul terremoto, (anche se da dire ce ne sarebbe, e molto!), mi riferisco in questo caso all'uomo che di bufere ne ha già scatenate tante e che sembra voglia continuare su questa via: Michele Santoro.


Non contento del "caso satyricon", dell' "editto bulgaro" e del più recente scontro tv con la collega Lucia Annunziata, il giornalista Santoro nella puntata del 9 Aprile 2009 di Annozero, invece che parlare davvero del terremoto avvenuto 3 giorni prima, ne ha creato uno nuovo: nel pieno stile politico che lo contraddistingue, durante la puntata si scaglia in crescendo sui soccorsi, sulla protezione civile e Bertolaso, tanto osannati fino a quel momento dal Paese e dalle vittime del sisma stesso. Dulcis in fundo: le vignette satiriche di Vauro che poco hanno tenuto conto della pietas che si deve ai morti.




(una delle vignette incriminate)
Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha quindi sospeso il vignettista e "ripreso" Santoro (Rimando all'articolo del Corriere della Sera), il quale viene obbligato ad una puntata riparatrice per il giorno 16 Aprile; la puntata però non è stata considerata tale dagli spettatori, ma solo una grande beffa, data anche la presenza delle vignette di Vauro, senza il loro ideatore .