venerdì 17 aprile 2009

L'Aquila e Santoro: sisma doppio



Sisma di 5,8 gradi Richter alle 3,32 di lunedì 6 Aprile. Nuova scossa di 4,5 gradi all'1.15 del giorno dopo; questo è ciò che Aquila ha subito. Immediatamente l'intera Italia s'è mossa per aiutare il proprio cuore colpito dal sisma: vigili del fuoco, Protezione civile, sanità e raccolte fondi sono subito partiti. Un Abruzzo forte, felice di esserci ancora e che ringrazia per tutti gli aiuti ricevuti, ma sa che deve rimboccarsi le maniche e ripartire, per quanto possibile, da solo.


L'Italia è sulla bocca di tutti: Regno Unito, Brasile, USA, e molti altri Paesi parlano della tragedia che c'ha colpiti, della nostra forza morale e della prontezza dei soccorsi.

L'unica nota nolente di questo evento arriva proprio dall'Italia. No, non mi riferisco qui al cattivo gusto del tg di rai1 che si vanta dell'audience ottenuto grazie ai servizi sul terremoto, (anche se da dire ce ne sarebbe, e molto!), mi riferisco in questo caso all'uomo che di bufere ne ha già scatenate tante e che sembra voglia continuare su questa via: Michele Santoro.


Non contento del "caso satyricon", dell' "editto bulgaro" e del più recente scontro tv con la collega Lucia Annunziata, il giornalista Santoro nella puntata del 9 Aprile 2009 di Annozero, invece che parlare davvero del terremoto avvenuto 3 giorni prima, ne ha creato uno nuovo: nel pieno stile politico che lo contraddistingue, durante la puntata si scaglia in crescendo sui soccorsi, sulla protezione civile e Bertolaso, tanto osannati fino a quel momento dal Paese e dalle vittime del sisma stesso. Dulcis in fundo: le vignette satiriche di Vauro che poco hanno tenuto conto della pietas che si deve ai morti.




(una delle vignette incriminate)
Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha quindi sospeso il vignettista e "ripreso" Santoro (Rimando all'articolo del Corriere della Sera), il quale viene obbligato ad una puntata riparatrice per il giorno 16 Aprile; la puntata però non è stata considerata tale dagli spettatori, ma solo una grande beffa, data anche la presenza delle vignette di Vauro, senza il loro ideatore .

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