giovedì 23 aprile 2009

Pulitzer : non ci resta nemmeno più questo

Ricordate il Pulitzer? Sì, parlo proprio dell'ambito premio made in USA, il più ambito per quel che concerne l'ambito letterario, delle composizioni musicali e soprattutto del giornalismo della carta stampata. AH, NO, SCUSATE! Ora il Pulitzer è anche altro!
L'editoria on-line prende un altro voto nella lotta contro la stampa: Lunedì 20 Aprile 2009, per la prima volta, il premio Pulitzer viene assegnato anche alle pubblicazioni on-line. (Qui i risultati di tutte le categorie.)
Il premiato è il sito politifact.com del St. Petersburg Times; Jack McElroy, direttore del Knoxville News Sentinel ha dichiarato : "è il più insolito e il più importante premio Pulitzer di quest'anno". Merito del sito che ha portato all'assegnazione del premio, è quello di essere stato il più celere a verificare più di 750 dichiarazioni dei candidati alla presidenza USA, "separando la retorica dalla verità, col fine di illuminare gli elettori". (Qui l'articolo tratto da politifact).
Lo stupore regna in molti, esempio tangibile è che in Italia possiamo commentare il fatto con Anna Masera de lastampa.it .

La notizia arriva in un momento di già forte crisi per la carta stampata: dopo lo sbarco unicamente on-line del Post-Intelligencer, le minacce del New York Times (che intanto ha appena dovuto ipotecare il proprio stabile realizzato da Renzo Piano) di chiudere i battenti al Boston Globe, e molti altri giornali che dichiarano debiti insormontabili (Chicago Tribune, per citarne uno).
L'Agenzia Associated Press si è scagliata contro chi si appropria illecitamente delle news online e taglia al contempo le tariffe per i giornali: i siti Web che "rubano" notizie da questi giornali senza permesso, verranno denunciati. In questo clima di scontro, a scaldare l'ambiente contribuisce anche Rupert Murdoch, che sostiene l'impossibilità del continuare nella gratuità delle news on-line.
Stampa sempre più vicina alla morte? C'è chi sostiene di no, o almeno non ancora, e il suo parere è del tutto non scontato: parliamo di Arianna Huffington, fondatrice e direttrice di uno dei blog considerati tra i più potenti\influenti del mondo: http://www.huffingtonpost.com/ .

Riporto l'intervista di Vittorio Zincone del Corrieredellasera.it ad Arianna Huffington.

Sarà il blogger a sostituire il giornalista? Probabilmente sì, e l'idea non è del tutto da scartare a priori: come rivela nel suo articolo l'inviato da New York di repubblica.it, Alberto Flores D'Arcais, il Wall Street Journal ha scoperto che dei milioni di blogger esistenti in USA, ben 1,7 milioni traggono fonte di reddito dai propri post, arrivando anche a sfiorare i 75,000 dollari l'anno!


2 commenti:

  1. Mi sembra molto complicato che il blog sostituie il giornale. In realtà, è molto difficile sapere se le notizie che leggiamo sul blog sono veri. Puo la stampa dissaparire? Forse, chi sà, ma gli blog debono essere il inizio de altra cosa più fidebile per prendere il posto degli giornali.

    Un saluto

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  2. Sinceramente non ci vedo nulla di scandaloso in tutto questo. Credo sia giustissimo considerare giornalismo di qualità anche quello on-line.

    Del resto "I simpson" ce lo avevano preannunciato...(sempre questi americani! Sono troppo avanti!)
    Vi ricordate che Homer (ovvero Mr.X)in una puntata riceve il premio Pulitzer per il suo sito web?

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