mercoledì 17 giugno 2009

Facebook regna

USA - Facebook è il sito più popolare degli USA.
Facebook segna un altro punto a proprio favore: secondo le rivelazioni ComScore.com , sabato scorso per la prima volta, il popolare social network ideato da Mark Zuckerberg ha segnato quello che è stato detto il sorpasso: Facebook, nel mese di Maggio ha registrato 41mila visitatori in più rispetto a MySpace, rete sociale seguita dal magnate Rupert Murdoch.

I visitatori di MySpace erano sempre stati in netta superiorità numerica, fino a sabato, giorno in cui MySpace ha registrato solo (!!) 70 milioni e 237mila visitori contro i 70 milioni e 278mila totalizzati da Facebook.

Il sorpasso è avvenuto in tempo brevissimo: solo il mese prima, MySpace regnava nell'impero dei social network con quasi 71milioni di utenti, mentre Facebbok seguiva coi suoi 67 milioni.

Infine, secondo una ricerca condotta da Conference Board negli Stati Uniti, , il 43% degli utenti della rete utilizzano siti di social networking, in forte crescita rispetto al 27% del 2008. Di questi, il 78% fa riferimento a Facebook, il 42% a MySpace, il 17% a LinkedIn e il 10% a Twitter.

domenica 14 giugno 2009

Le edicole piangono davvero


Editoria. Crisi o non crisi? That is the question.
Se n'è parlato tanto, ma dati alla mano, è realmente così imponente?
Il sito http://www.primaonline.it/ , sito dedito al mondo dell'informazione, che si proclama strumento per capire cosa succede nel mondo dei giornali, della televisione, della pubblicità, dei nuovi media, della comunicazione pubblica, per seguire i progressi della multimedialità e della convergenza tra telecomunicazioni e tivù, alla voce "Dati e cifre" oltre a numeroso materiale riguardante tv, radio, internet, pubblicità e cinema presenta le tabelle di confronto relative alla vendita e diffusione media di quotidiani, settimanali e mensili italiani.
Consultando e confrontando le tabelle inerenti il periodo dal febbraio 2008 a quello 2009, in tutti e tre i casi di quotidiani, settimanali e mensili, ci si rende conto della fondatezza dell'allarme - crisi editoriale.

Nell'anno in esame, la grande maggioranza delle testate ha registrato una percentuale negativa sulle vendite rispetto l'anno precedente. Poche sono le eccezioni al positivo: nella categoria quotidiani per lo più vi sono quelli a diffusione locale e il quotidiano economico, giuridico e politico "Italia Oggi" che registra un +7,8 in percentuale (segno che la crisi monetaria si ripercuote sugli interessi dei lettori italiani?).

Per ciò che concerne i mensili la situazione pare più rosea: i dati in positivo sono maggiori. Gli italiani risultano comunque attenti in particolar modo a moda (Amica, Flair, Glamour, MarieClaire), salute (Come stai, Bimbi sani&belli) e in generale ai propri hobby(Gente motori, Casa in fiore, Due ruote). Ci sono però due considerazioni da fare: molti di questi titoli sono sovente venduti in abbinamento ad altri, che invece hanno registrato un indice negativo: a mio avviso, l'aumento di vendite per molti non è reale, o meglio, non corrisponde a una vera scelta indipendente del lettore in quanto questi l'ottiene "di conseguenza" avendo comprato una rivista a cui la prima s'è appoggiata per la vendita. In seconda analisi: l'aumento- vendite dei mensili è riconducibile a una scelta economica? Ovvero mi chiedo: quanti italiani in questo periodo avranno optato per una rivista con un prezzo d'acquisto alto, ma con un numero d'uscite limitato, per risparmio in confronto ad una rivista con un più consistente numero di uscite, che seppure venduta a minor prezzo avrebbe gravato maggiormente sulla spesa del lettore medesimo?

Tutte e tre le considerazioni trovano applicazione anche per ciò che concerne i settimanali: aumentano le vendite di titoli legate a moda, economia e gossip, ma anche in questa categoria le percentuali positive sono assai poche.

Ahimè la crisi c'è.. eccome!

Il giornalismo deve mirare alla qualità

Nei giorni 12 e 13 c. m. si è svolta a Bari la seconda giornata della conferenza internazionale per l’industria dell’editoria e della stampa italiana, giunta ormai alla dodicesima edizione e promossa da FIEG (federazione italiana editori giornali), ASIG (associazione stampatori italiana giornali) e IfraItalia.

Per superare la crisi, evidenziata altresì dal crollo degli investimenti pubblicitari, giornalisti, editori e stampatori sono giunti ad una soluzione comune: “la via d’uscita è nell’offerta di qualità e nella capacità di sfruttare le potenzialità del web che integra e non sostituisce l’informazione tradizionale” .
Malinconico, presidente degli editori, ha aggiunto: "la qualità è la forza” ed “é importante procedere su questa strada e pensare a come tutelare il contenuto editoriale" aggiungendo: "Le ristrutturazioni sono necessarie perché la situazione economica è pesante, però non bisogna depauperare i giornali delle risorse professionali che ci sono e che servono per mantenere alta la qualità”.

Alla conferenza è intervenuto anche Ferruccio de Bortoli, direttore de "Il Corriere della Sera": "È indubbio che stiamo vivendo una crisi congiunturale e strutturale che comporta un cambiamento profondo e che porta con sé anche molte opportunità; è necessario però cambiare il clima psicologico, siamo troppo pessimisti, dobbiamo dimostrarci capaci ogni giorno di essere più vicini ai nostri lettori sfruttando ad esempio il grandissimo valore della rete e della multimedialità". "È impensabile - ha detto - che sulla rete che ormai ha 22 milioni di utenti al giorno in Italia ci siano solo poche decine di giornalisti professionisti. Bisogna fare in modo che sia sempre più affermata la necessità di avere giornalisti professionisti anche sulla rete".

Sempre più vicini dunque alle previsioni di Rupert Murdoch, che sostiene l'impossibilità del continuare nella gratuità delle news on-line?

Windows7 senza Internet Explorer

11 Giugno 2009 - Microsoft ha annunciato che la versione europea del tanto atteso Windows 7 sarà priva del browser Internet Explorer: sarebbe questa la mossa scelta dall'azienda di Bill Gates per ovviare all'accusa d'abuso di posizione dominante nel mercato dei browser lanciata dalla Commissione Europea, di cui abbiamo già parlato in precedenza.

A primo acchito, la scelta dell'azienda di Redmond sembra unicamente orientata alla rimozione di qualsiasi ostacolo che potrebbe impedire il lancio di Windows 7 contemporaneamente su tutti i mercati il prossimo 22 ottobre; in seconda analisi c'è da chiedersi quanto sarebbe corretta la soluzione ipotizzata precedentemente, ovvero imporre a Microsoft l'installazione dei software concorrenti sul proprio sistema operativo, soprattutto tenendo conto che la versione 4 di Safari, browser Apple, nel giro di 3 giorni soltanto è stata scaricata ben 11 milioni di volte! (Sarebbe come invogliare Microsoft all'harakiri).

La Commissione Europea non s'è ancora espressa in riguardo; vuole valutare se davvero questa può essere la soluzione al ripristino d'un corretto mercato dei browser.

Agendo così infatti, Microsoft farebbe ricadere l'obbligo della scelta del browser sugli stessi produttori di pc; a riguardo, l'UE teme che l'azienda statunitense possa esercitare pressioni su produttori ed installatori.

Nel comunicato diffuso dall'UE si legge infatti: "Questo passo iniziale di separazione tecnica di IE da Windows potrebbe essere negato da altre azioni intraprese da Microsoft."

sabato 13 giugno 2009

Webby Awards: i premi del web


9 Giugno 2009, New York - Si sono svolti anche quest'anno i Webby Awards, concorso che premia i migliori siti internet dell'anno in circa 70 categorie differenti, giungendo così alla tredicesima edizione. I premi vengono assegnati dalla prestigiosa Accademia Internazionale delle Arti Digitali e delle Scienze.

I vincitori più acclamati dell'edizione 2009 sono stati il cinguettante Twitter, l' Huffington Post, l'Economist e il New Yorker.

Curiosità di questa premiazione è che i vincitori sono stati costretti a ringraziare con solo 5 parole, nel pieno stile restrittivo di Twitter, sito di microblogging, caratterizzato da messaggi di al massimo 140 battute.
Biz Stone, uno dei fondatori di Twitter ha dichiarato: “Creativity is a renewable resource”, ritirando il webby come miglior rivelazione.
Arianna Huffington ringraziando invece ha detto: “I didn’t kill newspapers, Ok?“, in riferimento al fatto che i siti di informazione più letti come il suo, l'huffington post, stanno minando la sopravvivenza dei media tradizionali.

Anche l'editoria tradizionale che ha saputo utilizzare i nuovi media è stata premiata: le edizioni online del New York Times e del Guardian hanno ricevuto dei premi per i loro articoli, così come The Economist e la National Public Radio.
Artista dell’anno è stato considerato il cantante Trent Reznor che ha lasciato scaricare gratuitamente dalla rete il suo ultimo album.

Nessun premio è andato invece al popolare Facebook! Segno della declamata superiorità di Twitter?!

Grazia edito in 15 Paesi entro fine anno


11 Giugno 2009 la notizia è fresca fresca: il settimanale femminile Grazia, edito dal 1936 da Mondadori, entro la fine dell'anno giungerà nelle edicole di Francia, Thailandia ed Indonesia, portando così a 14 il numero dei Paesi esteri ove la rivista è pubblicata.


«Rappresenta un caso unico nel panorama mondiale dei periodici», nota Maurizio Costa, vicepresidente e amministratore delegato di Mondadori; aggiunge: «Pur in un anno molto difficile per l’editoria mondiale questi nuovi progetti di lancio sono una testimonianza concreta della nostra fiducia nel futuro del mercato dei magazine e, soprattutto, nelle potenzialità di sviluppo anche a livello internazionale dei brand più autorevoli, come nel caso di Grazia».


Difatti, in questi giorni a Milano si sta svolgendo il "Grazia Global Conference", congresso che vede impegnati direttori, responsabili marketing e pubblicità, publisher e quant'altri di tutte le edizioni, nella formulazione e individuazione dei punti nevralgici espressivi e contenutistici della rivista stessa da riproporre nelle nuove edizioni internazionali.

Il caso Grazia, riprendendo le parole di Costa, è davvero unico: oltre essere una delle rare riviste nostrane ad avere altre edizioni internazionali, dai dati pubblicati dal sito http://www.primaonline.it/ , riguardanti i valori di diffusione media e totale vendita dell'editoria cartacea italiana, risulta che fra il Febbraio 2008 e quello 2009 Grazia ha avuto una perdita sulle vendite di circa l'1%.

Signori miei, la domanda sorge spontanea: quella di sbarcare in altri Paesi, è dunque manifestazione di vera fiducia nel settimanale, riportando le parole di Costa, presentimento di fine della crisi che l'editoria mondiale sta subendo, o semplicemente un'affannata e disperata manovra di marketing che mira all'aumento del valore marca - Grazia?
Purtroppo la verità non c'è dato saperla, ma ci rimane sempre il beneficio del dubbio.

lunedì 1 giugno 2009

La rosa dei Browser e i guai di Microsoft

ANSA - NEW YORK, 30 Maggio - L'Unione Europea sta per obbligare Microsoft a distribuire con Windows i principali browser concorrenti dell'Explorer, come Firefox, Chrome, Opera. Lo scrive il Wall Street Journal, secondo cui questa sarebbe l'intenzione del commissario alla concorrenza Neelie Kroes, che ancora una volta accusa la Microsoft di abuso di posizione dominante nel campo del software, questa volta sui browser internet. Nella sua corrispondenza da Bruxelles il Wsj cita documenti riservati e fonti vicine al caso.



Rimane da chiedersi come effettivamente verrà risolta questa controversia.
Sicuramente si farà riferimento al principio fondamentale della libertà di scelta, libera da condizionamenti, dell'utente.
L'ipotesi più accreditata è quella di far decidere all’utente, al primo utilizzo del sistema operativo, quali browser installare e quale configurare come predefinito. Nella lista delle possibilità ovviamente dovranno comparire i principali browser concorrenti come ad esempio Opera, Firefox, Safari, Chrome.