mercoledì 17 giugno 2009

Facebook regna

USA - Facebook è il sito più popolare degli USA.
Facebook segna un altro punto a proprio favore: secondo le rivelazioni ComScore.com , sabato scorso per la prima volta, il popolare social network ideato da Mark Zuckerberg ha segnato quello che è stato detto il sorpasso: Facebook, nel mese di Maggio ha registrato 41mila visitatori in più rispetto a MySpace, rete sociale seguita dal magnate Rupert Murdoch.

I visitatori di MySpace erano sempre stati in netta superiorità numerica, fino a sabato, giorno in cui MySpace ha registrato solo (!!) 70 milioni e 237mila visitori contro i 70 milioni e 278mila totalizzati da Facebook.

Il sorpasso è avvenuto in tempo brevissimo: solo il mese prima, MySpace regnava nell'impero dei social network con quasi 71milioni di utenti, mentre Facebbok seguiva coi suoi 67 milioni.

Infine, secondo una ricerca condotta da Conference Board negli Stati Uniti, , il 43% degli utenti della rete utilizzano siti di social networking, in forte crescita rispetto al 27% del 2008. Di questi, il 78% fa riferimento a Facebook, il 42% a MySpace, il 17% a LinkedIn e il 10% a Twitter.

domenica 14 giugno 2009

Le edicole piangono davvero


Editoria. Crisi o non crisi? That is the question.
Se n'è parlato tanto, ma dati alla mano, è realmente così imponente?
Il sito http://www.primaonline.it/ , sito dedito al mondo dell'informazione, che si proclama strumento per capire cosa succede nel mondo dei giornali, della televisione, della pubblicità, dei nuovi media, della comunicazione pubblica, per seguire i progressi della multimedialità e della convergenza tra telecomunicazioni e tivù, alla voce "Dati e cifre" oltre a numeroso materiale riguardante tv, radio, internet, pubblicità e cinema presenta le tabelle di confronto relative alla vendita e diffusione media di quotidiani, settimanali e mensili italiani.
Consultando e confrontando le tabelle inerenti il periodo dal febbraio 2008 a quello 2009, in tutti e tre i casi di quotidiani, settimanali e mensili, ci si rende conto della fondatezza dell'allarme - crisi editoriale.

Nell'anno in esame, la grande maggioranza delle testate ha registrato una percentuale negativa sulle vendite rispetto l'anno precedente. Poche sono le eccezioni al positivo: nella categoria quotidiani per lo più vi sono quelli a diffusione locale e il quotidiano economico, giuridico e politico "Italia Oggi" che registra un +7,8 in percentuale (segno che la crisi monetaria si ripercuote sugli interessi dei lettori italiani?).

Per ciò che concerne i mensili la situazione pare più rosea: i dati in positivo sono maggiori. Gli italiani risultano comunque attenti in particolar modo a moda (Amica, Flair, Glamour, MarieClaire), salute (Come stai, Bimbi sani&belli) e in generale ai propri hobby(Gente motori, Casa in fiore, Due ruote). Ci sono però due considerazioni da fare: molti di questi titoli sono sovente venduti in abbinamento ad altri, che invece hanno registrato un indice negativo: a mio avviso, l'aumento di vendite per molti non è reale, o meglio, non corrisponde a una vera scelta indipendente del lettore in quanto questi l'ottiene "di conseguenza" avendo comprato una rivista a cui la prima s'è appoggiata per la vendita. In seconda analisi: l'aumento- vendite dei mensili è riconducibile a una scelta economica? Ovvero mi chiedo: quanti italiani in questo periodo avranno optato per una rivista con un prezzo d'acquisto alto, ma con un numero d'uscite limitato, per risparmio in confronto ad una rivista con un più consistente numero di uscite, che seppure venduta a minor prezzo avrebbe gravato maggiormente sulla spesa del lettore medesimo?

Tutte e tre le considerazioni trovano applicazione anche per ciò che concerne i settimanali: aumentano le vendite di titoli legate a moda, economia e gossip, ma anche in questa categoria le percentuali positive sono assai poche.

Ahimè la crisi c'è.. eccome!

Il giornalismo deve mirare alla qualità

Nei giorni 12 e 13 c. m. si è svolta a Bari la seconda giornata della conferenza internazionale per l’industria dell’editoria e della stampa italiana, giunta ormai alla dodicesima edizione e promossa da FIEG (federazione italiana editori giornali), ASIG (associazione stampatori italiana giornali) e IfraItalia.

Per superare la crisi, evidenziata altresì dal crollo degli investimenti pubblicitari, giornalisti, editori e stampatori sono giunti ad una soluzione comune: “la via d’uscita è nell’offerta di qualità e nella capacità di sfruttare le potenzialità del web che integra e non sostituisce l’informazione tradizionale” .
Malinconico, presidente degli editori, ha aggiunto: "la qualità è la forza” ed “é importante procedere su questa strada e pensare a come tutelare il contenuto editoriale" aggiungendo: "Le ristrutturazioni sono necessarie perché la situazione economica è pesante, però non bisogna depauperare i giornali delle risorse professionali che ci sono e che servono per mantenere alta la qualità”.

Alla conferenza è intervenuto anche Ferruccio de Bortoli, direttore de "Il Corriere della Sera": "È indubbio che stiamo vivendo una crisi congiunturale e strutturale che comporta un cambiamento profondo e che porta con sé anche molte opportunità; è necessario però cambiare il clima psicologico, siamo troppo pessimisti, dobbiamo dimostrarci capaci ogni giorno di essere più vicini ai nostri lettori sfruttando ad esempio il grandissimo valore della rete e della multimedialità". "È impensabile - ha detto - che sulla rete che ormai ha 22 milioni di utenti al giorno in Italia ci siano solo poche decine di giornalisti professionisti. Bisogna fare in modo che sia sempre più affermata la necessità di avere giornalisti professionisti anche sulla rete".

Sempre più vicini dunque alle previsioni di Rupert Murdoch, che sostiene l'impossibilità del continuare nella gratuità delle news on-line?

Windows7 senza Internet Explorer

11 Giugno 2009 - Microsoft ha annunciato che la versione europea del tanto atteso Windows 7 sarà priva del browser Internet Explorer: sarebbe questa la mossa scelta dall'azienda di Bill Gates per ovviare all'accusa d'abuso di posizione dominante nel mercato dei browser lanciata dalla Commissione Europea, di cui abbiamo già parlato in precedenza.

A primo acchito, la scelta dell'azienda di Redmond sembra unicamente orientata alla rimozione di qualsiasi ostacolo che potrebbe impedire il lancio di Windows 7 contemporaneamente su tutti i mercati il prossimo 22 ottobre; in seconda analisi c'è da chiedersi quanto sarebbe corretta la soluzione ipotizzata precedentemente, ovvero imporre a Microsoft l'installazione dei software concorrenti sul proprio sistema operativo, soprattutto tenendo conto che la versione 4 di Safari, browser Apple, nel giro di 3 giorni soltanto è stata scaricata ben 11 milioni di volte! (Sarebbe come invogliare Microsoft all'harakiri).

La Commissione Europea non s'è ancora espressa in riguardo; vuole valutare se davvero questa può essere la soluzione al ripristino d'un corretto mercato dei browser.

Agendo così infatti, Microsoft farebbe ricadere l'obbligo della scelta del browser sugli stessi produttori di pc; a riguardo, l'UE teme che l'azienda statunitense possa esercitare pressioni su produttori ed installatori.

Nel comunicato diffuso dall'UE si legge infatti: "Questo passo iniziale di separazione tecnica di IE da Windows potrebbe essere negato da altre azioni intraprese da Microsoft."

sabato 13 giugno 2009

Webby Awards: i premi del web


9 Giugno 2009, New York - Si sono svolti anche quest'anno i Webby Awards, concorso che premia i migliori siti internet dell'anno in circa 70 categorie differenti, giungendo così alla tredicesima edizione. I premi vengono assegnati dalla prestigiosa Accademia Internazionale delle Arti Digitali e delle Scienze.

I vincitori più acclamati dell'edizione 2009 sono stati il cinguettante Twitter, l' Huffington Post, l'Economist e il New Yorker.

Curiosità di questa premiazione è che i vincitori sono stati costretti a ringraziare con solo 5 parole, nel pieno stile restrittivo di Twitter, sito di microblogging, caratterizzato da messaggi di al massimo 140 battute.
Biz Stone, uno dei fondatori di Twitter ha dichiarato: “Creativity is a renewable resource”, ritirando il webby come miglior rivelazione.
Arianna Huffington ringraziando invece ha detto: “I didn’t kill newspapers, Ok?“, in riferimento al fatto che i siti di informazione più letti come il suo, l'huffington post, stanno minando la sopravvivenza dei media tradizionali.

Anche l'editoria tradizionale che ha saputo utilizzare i nuovi media è stata premiata: le edizioni online del New York Times e del Guardian hanno ricevuto dei premi per i loro articoli, così come The Economist e la National Public Radio.
Artista dell’anno è stato considerato il cantante Trent Reznor che ha lasciato scaricare gratuitamente dalla rete il suo ultimo album.

Nessun premio è andato invece al popolare Facebook! Segno della declamata superiorità di Twitter?!

Grazia edito in 15 Paesi entro fine anno


11 Giugno 2009 la notizia è fresca fresca: il settimanale femminile Grazia, edito dal 1936 da Mondadori, entro la fine dell'anno giungerà nelle edicole di Francia, Thailandia ed Indonesia, portando così a 14 il numero dei Paesi esteri ove la rivista è pubblicata.


«Rappresenta un caso unico nel panorama mondiale dei periodici», nota Maurizio Costa, vicepresidente e amministratore delegato di Mondadori; aggiunge: «Pur in un anno molto difficile per l’editoria mondiale questi nuovi progetti di lancio sono una testimonianza concreta della nostra fiducia nel futuro del mercato dei magazine e, soprattutto, nelle potenzialità di sviluppo anche a livello internazionale dei brand più autorevoli, come nel caso di Grazia».


Difatti, in questi giorni a Milano si sta svolgendo il "Grazia Global Conference", congresso che vede impegnati direttori, responsabili marketing e pubblicità, publisher e quant'altri di tutte le edizioni, nella formulazione e individuazione dei punti nevralgici espressivi e contenutistici della rivista stessa da riproporre nelle nuove edizioni internazionali.

Il caso Grazia, riprendendo le parole di Costa, è davvero unico: oltre essere una delle rare riviste nostrane ad avere altre edizioni internazionali, dai dati pubblicati dal sito http://www.primaonline.it/ , riguardanti i valori di diffusione media e totale vendita dell'editoria cartacea italiana, risulta che fra il Febbraio 2008 e quello 2009 Grazia ha avuto una perdita sulle vendite di circa l'1%.

Signori miei, la domanda sorge spontanea: quella di sbarcare in altri Paesi, è dunque manifestazione di vera fiducia nel settimanale, riportando le parole di Costa, presentimento di fine della crisi che l'editoria mondiale sta subendo, o semplicemente un'affannata e disperata manovra di marketing che mira all'aumento del valore marca - Grazia?
Purtroppo la verità non c'è dato saperla, ma ci rimane sempre il beneficio del dubbio.

lunedì 1 giugno 2009

La rosa dei Browser e i guai di Microsoft

ANSA - NEW YORK, 30 Maggio - L'Unione Europea sta per obbligare Microsoft a distribuire con Windows i principali browser concorrenti dell'Explorer, come Firefox, Chrome, Opera. Lo scrive il Wall Street Journal, secondo cui questa sarebbe l'intenzione del commissario alla concorrenza Neelie Kroes, che ancora una volta accusa la Microsoft di abuso di posizione dominante nel campo del software, questa volta sui browser internet. Nella sua corrispondenza da Bruxelles il Wsj cita documenti riservati e fonti vicine al caso.



Rimane da chiedersi come effettivamente verrà risolta questa controversia.
Sicuramente si farà riferimento al principio fondamentale della libertà di scelta, libera da condizionamenti, dell'utente.
L'ipotesi più accreditata è quella di far decidere all’utente, al primo utilizzo del sistema operativo, quali browser installare e quale configurare come predefinito. Nella lista delle possibilità ovviamente dovranno comparire i principali browser concorrenti come ad esempio Opera, Firefox, Safari, Chrome.

L'onda di Google


SAN FRANCISCO Mentre Microsoft annuncia l'imminente arrivo di Bing, il proprio nuovo motore di ricerca, Google presenta Google Wave: un nuovo concetto di portale e di comunicazione, un luogo dove convergono le tecnologie dell'instant messaging e del video sharing costruite sull'impronta dei social network più gettonati come Facebook e Twitter.

Coloro che usufruiranno di Wave potranno comunicare tra loro scambiando flussi d'informazione (onde) d'ogni sorta, come testi, immagini, video e musica, ma soprattutto ci sarà la possibilità di conversare in tempo reale e di riavvolgere la conversazione avvenuta precedentemente apportandovi inoltre modifiche e commenti, anche diversi giorni dopo.
Google ha definito questo nuovo tipo di comunicazione collaborative conversation stream, flusso di conversazione collettiva.

Wiki banna Scientology



Wikipedia, l'enciclopedia on-line per eccellenza, che risulta anche essere l'ottavo sito nella lista dei più visitati al mondo, ha preso una decisione senza precedenti.
Wikipedia, il cui punto nevralgico è la neutralità delle innumerevoli informazioni contenute, ha deciso di bannare Scientology. Più precisamente, in base alle prove di Wikipedia, sembra vi siano stati numerosi interventi propagandistici e modifiche non neutrali da parte degli affiliati alla setta, costringendo così il portale al ban a tempo indeterminato di tutti gli indirizzi IP provenienti dalla chiesa di Scientology e dalle sue associazioni, ovvero non sarà più possibile pubblicare gli articoli da loro inviati.
Ciò ha dello spettacolare in quanto caratteristica principale di Wikipedia è quella di accogliere e pubblicare gratuitamente i contributi ("editing") di tutti gli utenti.

martedì 26 maggio 2009

i guadagni di Facebook

ANSA - New York, 26 MAG - Digital Sky Technologies (Dst) investe 200 milioni di dollari su Facebook, popolare sito di social network. La transazione avviene in cambio di azioni privilegiate, pari a una quota dell'1,96% in base a un valutazione della societa' di 10 miliardi di dollari. Lo comunica la societa' fondata da Mark Zuckerberg, precisando che Dst intende acquistare anche 100 milioni di titoli ordinari di Facebook dagli attuali azionisti.

Zuckerberg ha dichiarato di essere stato colpito dal notevole sviluppo e dal successo finanziario della DST, che proprietaria già di Mail.ru e Odnoklassniki, detiene affari legati a più del 70% di tutte le pagine russe visibili. L'accordo con la DST avviene a nemmeno 2 anni di distanza dall'acquisto dell' 1,6% delle quote azionarie di Facebook da parte di Microsoft, che allora pagò 240 milioni di dollari.

Ha aggiunto Zuckerberg: "Questo investimento dimostra il sempre crescente successo di Facebook nel creare un global network di unione e condivisione fra le persone."

il coniglietto in crisi (editoriale)

CHICAGO Dopo 56 anni di attività, la celebre rivista Playboy è alla svolta epocale: l'ideatore ed editore Hugh Hefner a malincuore, ha deciso di vendere la propria creatura alla "modica"cifra di 300 milioni di dollari.

LA RIVISTA Playboy (o Playboy Magazine), rivolta a un pubblico maschile adulto, nasce nel 1953 come mensile. Segno distintivo di questa rivista sono i servizi fotografici di nudo femminile, accompagnati da vari articoli di costume, moda, politica, sport e interviste alle celebrità del momento. Playboy risulta essere la prima rivista dedita alla fotografia erotica, ma si tratta di un erotismo softcore: sarà questo il vero motivo di successo che porterà la rivista a invadere tutti i media e divenire una vera "macchina da soldi". Il logo dell'azienda (quotata anche in borsa: Playboy Enterprises), una testa stilizzata di coniglietto con il papillon, diviene ben presto esso stesso oggetto di culto (si pensi alla moltitudine di adesivi e all'oggettistica con il logo impresso).

Playboy è anche una delle riviste più diffuse a livello mondiale, con circa trenta edizioni pubblicate in ogni parte del mondo. L'edizione italiana, dopo alterne vicende, è scomparsa nel 2003 per poi tornare in vendita nel 2008.

LA CRISI Nonostante il successo (rimane sempre la rivista maschile più venduta degli USA) durato più di 50 anni, dal 2002 al 2008 Playboy ha perso 600.000 lettori. Hugh Hefner ha dichiarato: "La concorrenza della scadente pornografia online gratuita è stata una spina nel fianco continua e ora, complice la crisi economica, è stato raggiunto il punto di non ritorno: Playboy è in vendita."

Hefner in ogni caso, anche se ha dovuto imbattersi nel licenziamento del 25% della sua forza lavoro fra Los Angeles e New York, si dichiara in alcun modo intenzionato a chiudere i battenti della rivista, rimanendo in possesso del 70% delle quote aziendali .

Potremmo vedere ben presto dunque un altro proprietario a guidare le sorti di quest'azienda? intanto si vocifera dell'interesse nell'acquisto di Sir Richard Branson, noto imprenditore britannico fondatore della Virgin Records.

I maschietti dunque possono stare tranquilli: la rivista non chiuderà! Almeno finchè c'è Hefner, ma, dati i suoi 83 anni, c'è da pensare al futuro.

mercoledì 20 maggio 2009

Wolfram Alpha è tra noi


18 Maggio 2009 E' arrivato. Il nuovo nemico di Google si è manifestato: wolfram alpha è on-line. Un articolo di The independent parla già di Wolpfram Alpha come "l'invenzione che cambierà internet per sempre": questo nuovo motore infatti, a differenza di Google, non restituisce un'indicizzazione web, bensì conoscenza, integrata da tabelle, grafici e altri aiuti visuali e\o sonori. (Qui la presentazione del motore di ricerca da parte dell'ideatore Stephen Wolpram).
I problemi: tutta via c'è ancora molto che non va in Wolfram Alpha: come già riportato, in questo motore di ricerca le informazioni sono ancora limitate e fanno per lo più riferimento a settori accademici; inoltre il motore non include una lista delle fonti per le sue voci, e non c'è alcuna indicazione con la provenienza di fatti specifici.
Google può dunque ancora dormire sonni tranquilli, Wolfram Alpha non è una minaccia, ha bisogno ancora di un lungo aggiornamento delle informazioni.. ma prevenire è meglio che curare: circolano infatti voci che Google sia intenzionata a acquisire le proprietà intellettuali del nuovo concorrente.

Modifica a "Pulitzer: non ci resta nemmeno più questo"

USA, 20 Aprile 2009: per la prima volta il premio Pulitzer viene assegnato anche alle pubblicazioni on-line.
L'editoria on-line prende un altro voto nella lotta contro la stampa: il premio Pulitzer viene assegnato al sito politifact.com del St. Petersburg Times; Jack McElroy, direttore del Knoxville News Sentinel ha dichiarato: "è il più insolito e il più importante premio Pulitzer di quest'anno". Merito del sito che ha portato all'assegnazione del premio, è quello di essere stato il più celere a verificare più di 750 dichiarazioni dei candidati alla presidenza USA, "separando la retorica dalla verità, col fine di illuminare gli elettori". (Qui l'articolo tratto da politifact).

La notizia arriva in un momento di già forte crisi per la carta stampata: l'Agenzia Associated Press si è scagliata contro chi si appropria illecitamente delle news online e taglia al contempo le tariffe per i giornali: i siti Web che "rubano" notizie da questi giornali senza permesso, verranno denunciati. In questo clima di scontro, a scaldare l'ambiente contribuisce anche Rupert Murdoch, che sostiene l'impossibilità del continuare nella gratuità delle news on-line.
Stampa sempre più vicina alla morte? C'è chi sostiene di no.

lunedì 18 maggio 2009

i reduci del web 2.0

Con web 2.0 generalmente si indica l'insieme di applicazioni on-line che permettono l'interazione sito-utente, ovvero blog, social network, forum, chat. Alla fine del 2006 è stata creata un'immagine rappresentante le aziende più importanti del web 2.0 del momento:


A soli tre anni di distanza, Meg Pickard del The Guardian ha voluto controllare lo stato odierno degli enti del web 2.0 indicate nel 2006, ottenendo una mappa aggiornata della situazione:

la croce rosa sta ad indicare le compagnie che hanno chiuso i battenti; il cerchio verde invece indica le compagnie che sono state assorbite da altre. E' da precisare che questa mappa non tiene conto delle aziende sorte dopo il 2006.

domenica 17 maggio 2009

Crisi anche in facebook, ma è sentimentale

NAPOLI Nuova polemica riguardante Facebook, soprattutto il fattore privacy. Una ragazza di Napoli, non iscritta al social network è stata lasciata dal proprio fidanzato quando un amico comune ai due ha pubblicato foto "compromettenti" della ragazza: le foto erano dei tempi del liceo, la ritraevano abbracciata ad un amico, ma hanno ugualmente scatenato la gelosia del fidanzato prima, e la rottura della coppia poi.
La giovane ha contattato l'Aidacon (Associazione Italiana per la Difesa dell'Ambiente e del Consumatore) che, dopo aver analizzato i fatti, avvierà un procedimento giudiziario nei confronti di Facebook e dell'utente reo d'aver inserito le foto, con l'accusa di violazione della privacy.

Messaggi dallo spazio

MIAMI 11 maggio 2009: poco prima del lancio, dallo shuttel Atlantis "Astro Mike", al secolo Michael Massimino, manda l'ultimo messaggio per rasserenare amici e parenti tramite Twitter. A nemmeno 24 ore dal lancio però troviamo un altro messaggio sulla pagina Twitter di Mike:


"Il lancio è stato fantastico, mi sento alla grande. Sto lavorando duro e godendo di magnifiche viste, l'avventura di una vita è finalmente incominciata."

Da questo momento dunque, potremo dunque seguire anche le importanti missioni NASA tramite i social network tanto cari ai giorni nostri.

domenica 10 maggio 2009

Kindle 3

Come predetto il Kindle dx, il terzo della serie, è arrivato.
Rispetto al precedente, questo kindle ha lo schermo LCD più grande e comodo, con una diagonale di 9.6 pollici (contro 6 pollici) e la sua memoria passa da 2 a 3 GB. Dal punto di vista tecnico, Kindle DX conserva la tecnologia e-ink dello schermo con i suoi16 livelli di grigio.
Oltre alle qualità aumenta anche il prezzo: dai 359$ di Kindle2 a 489$, ma con abbonamento 3G illimitato, ciò per scaricare sempre e velocissimamente.

lunedì 4 maggio 2009

Amazon lancia il nuovo Kindle

Il New York Times ne è certo: a giorni Amazon lancerà sul mercato la nuova versione del proprio Kindle, ovvero un lettore elettronico portatile di libri e riviste.
Voci di corridoio sostengono che la nuova versione avrà uno schermo più grande e sarà dotato della funzione touchscreen, ciò per rendere la lettura più comoda, agevole e coinvolgente.
L'attuale ebook dell'Amazon ha difatti uno schermo di soli 6pollici, ma nonostante ciò permette di abbonarsi a ben 58 testate giornalistiche statunitensi (ad esempio si può avere la versione digitale del Wall Street Journal a 9,99 dollari mensili,del New York Times a13,99 dollari e del New Yorker a 2,99 dollari ).

Scopriremo probabilmente presto se il nuovo maxi-kindle è solo ancora un miraggio: per il giorno 6 Maggio, ore 10.30 a.m. ET, Amazon ha indetto una conferenza stampa senza indicare l'oggetto di quest'incontro; c'è ben da supporre che l'oggetto in questione sia il nuovo lettore.


Jeffrey Bezos, amministratore delegato Amazon, sostiene che il proprio lettore sia una «genuina opportunità» per il giornalismo, una via d'uscita dal buio in cui l'industria stampa è calata.

domenica 3 maggio 2009

Le ricerche intelligenti di Wolfram Alpha.

LONDRA Arriva direttamente dall'università di Harvard "il motore di ricerca intelligente": sviluppato dal fisico britannico Stephen Wolfram, Wolfram Alpha, dal nome del suo inventore, promette di sostituire Google: il nuovo motore di ricerca che verrà lanciato a settimane, si fa fiero della sua "Intelligenza Artificiale". Non più ricerche effettuate sulla base di parole chiave, bensì potremo effettuare ricerche specifiche su domande specifiche, ad esempio: "Che tempo c'era il giorno....".

Interagiremo con qualcosa che capirà esattamente cosa chiediamo.

Wolfram ha dichiarato che il suo motore di ricerca è costruito su due fondamenta: il software Mathematica e una nuova scienza che sfrutta il linguaggio naturale. La ricerca sarà effettuata sulle informazioni disponibili on-line e su database privati.

«L'obiettivo è quello di rendere calcolabili le nostre conoscenze in termini semantici. L'attuale stato di avanzamento della tecnologia e del Web ha infine reso questo progetto non totalmente folle» ha dichiarato Wolfram; questo motore di ricerca è il frutto del lavoro di circa un centinaio di scienziati durato molti anni.
Il software che sarà scaricabile gratuitamente ha stupito meravigliosamente tutti colori che sono intervenuti alla dimostrazione tenutasi ad Har:«È come il Santo Graal, possiede la capacità di analizzare fonti difficili da mettere insieme e di fornire risposte grazie ad esse», ha commentato entusiasta Danny Sullivan, direttore del sito searchengineland.com.
Unico neo è che essendo stato pensato in origine unicamente per il mondo accademico, contiene per lo più informazioni di un certo tipo, limitate a vari settori, ma gli sviluppatori promettono che questa lacuna verrà colmata in fretta.

martedì 28 aprile 2009

Nuovo nato in casa Google


La topofilia che si sta sviluppando in questa "nuova era" ha senz'altro come proprio perno il web. I soliti e famosi myspace, netlog, facebook, twitter, ma anche tutti i blog e siti interattivi sono l'esempio e la manifestazione di quest'amore, del culto del luogo cibernetico ove entrare e interagire; un nuovo modo di fare la società dove si trasmette in primis il senso dell'appartenenza.
Sull'onda di ciò (e diciamolo pure, scopiazzando facebook), è nata da poco una nuova applicazione di Google: GoogleGruppi.
Google, ispirandosi all'ambiente familiare invita ad iscriversi e interagire coi tuoi amici, parenti, colleghi in questo luogo "magico", discutendo, chiedendo, commentando; il tutto on-line o tramite aggiornamento via e-mail.

Il vademecum del giornalista on-line

Ho trovato questo interessante sito: è una vera e propria piccola guida per imparare a scrivere sul web!

I re dei blog

Nel marzo 2008, il quotidiano britannico The Observer aveva stilato la classifica dei 50 blog più potenti e influenti del mondo con annesse motivazioni; tra questi compariva anche al 9° posto un blog tutto made in Italy, ovvero quello del comico genovese Beppe Grillo; al primo posto l'Observer poneva il già da me citato huffington post.

Per l'anno 2009 nessuno ha ancora concepito un'aggiornamento della classifica, però su Web Trend 2009, è apparsa la mappa dei domini e personaggi più influenti del web: realizzata da Information Architects, la mappa (qui ingrandita) che ricorda la piantina della metropolitana di Tokyo, tiene conto di diversi parametri, quali traffico del dominio, numero di lettori, ricavi, anni di presenza sul web, editore.

Compare anche qui Beppe Grillo, assieme al sito del Corriere della Sera e di Repubblica.
Vita troppo breve per rientrare in questa mappa ha il blog di NightJack, uno dei tanti casi mediatici che nascono ogni dì: blog di un detective in incognito che per mesi ha incollato inglesi in primis, raccontando semplicemente (anche con foto) e con estrema sincerità avventure e non del proprio lavoro, mostrando il lato oscuro dell'Inghilterra, ove storie di ragazzine sfruttate, gang e pedofili si intrecciano.
Per la realtà racconta questo blog si è aggiudicato il premio Orwell 2009, in memoria del giornalista-scrittore George Orwell, (autore fra l'altro de La fattoria degli animali) il cui pensiero è espresso al meglio nella citazione "What I have most wanted to do… is to make political writing into an art." , frase che fa da base all'intera premiazione :
"The prizes are intended to encourage writing and thinking in this tradition. Clear, elegant expression, original ideas and hard argument about political issues that communicate to a wide audience are looked for. Style matters and content matters. The definition of politics is broad, and can include political and moral dilemmas, ideas and history, as well as issues in public policy, social and cultural concerns, in both fiction and non-fiction. The ambition of the prizes is to reward, celebrate and promote work that helps nurture the discussion of politics and that contributes to the quality of public life."
I giurati hanno spiegato così l'assegnazione del premio speciale Orwell: quelle di NightJack sono verità e immagini raccontate con uno stile che rappresenta appieno «l’importanza e la potenza del mezzo utilizzato». IL BLOG.
Dopo l'assegnazione del premio, NightJack ha deciso di terminare col proprio blog, sostenendo che la celebrità non fa per lui e devolvendo le tremila sterline conquistate.



giovedì 23 aprile 2009

Pulitzer : non ci resta nemmeno più questo

Ricordate il Pulitzer? Sì, parlo proprio dell'ambito premio made in USA, il più ambito per quel che concerne l'ambito letterario, delle composizioni musicali e soprattutto del giornalismo della carta stampata. AH, NO, SCUSATE! Ora il Pulitzer è anche altro!
L'editoria on-line prende un altro voto nella lotta contro la stampa: Lunedì 20 Aprile 2009, per la prima volta, il premio Pulitzer viene assegnato anche alle pubblicazioni on-line. (Qui i risultati di tutte le categorie.)
Il premiato è il sito politifact.com del St. Petersburg Times; Jack McElroy, direttore del Knoxville News Sentinel ha dichiarato : "è il più insolito e il più importante premio Pulitzer di quest'anno". Merito del sito che ha portato all'assegnazione del premio, è quello di essere stato il più celere a verificare più di 750 dichiarazioni dei candidati alla presidenza USA, "separando la retorica dalla verità, col fine di illuminare gli elettori". (Qui l'articolo tratto da politifact).
Lo stupore regna in molti, esempio tangibile è che in Italia possiamo commentare il fatto con Anna Masera de lastampa.it .

La notizia arriva in un momento di già forte crisi per la carta stampata: dopo lo sbarco unicamente on-line del Post-Intelligencer, le minacce del New York Times (che intanto ha appena dovuto ipotecare il proprio stabile realizzato da Renzo Piano) di chiudere i battenti al Boston Globe, e molti altri giornali che dichiarano debiti insormontabili (Chicago Tribune, per citarne uno).
L'Agenzia Associated Press si è scagliata contro chi si appropria illecitamente delle news online e taglia al contempo le tariffe per i giornali: i siti Web che "rubano" notizie da questi giornali senza permesso, verranno denunciati. In questo clima di scontro, a scaldare l'ambiente contribuisce anche Rupert Murdoch, che sostiene l'impossibilità del continuare nella gratuità delle news on-line.
Stampa sempre più vicina alla morte? C'è chi sostiene di no, o almeno non ancora, e il suo parere è del tutto non scontato: parliamo di Arianna Huffington, fondatrice e direttrice di uno dei blog considerati tra i più potenti\influenti del mondo: http://www.huffingtonpost.com/ .

Riporto l'intervista di Vittorio Zincone del Corrieredellasera.it ad Arianna Huffington.

Sarà il blogger a sostituire il giornalista? Probabilmente sì, e l'idea non è del tutto da scartare a priori: come rivela nel suo articolo l'inviato da New York di repubblica.it, Alberto Flores D'Arcais, il Wall Street Journal ha scoperto che dei milioni di blogger esistenti in USA, ben 1,7 milioni traggono fonte di reddito dai propri post, arrivando anche a sfiorare i 75,000 dollari l'anno!


Politica&Blog

Questa è una notizia Ansa di ieri sera, ore 20.13 :
(ANSA)- ROMA, 22 APR -Creare una piattaforma di dibattito tra parlamentari, cittadini e media per capire come sfruttare al meglio il mondo di internet. E' l'obiettivo del nuovo Integruppo parlamentare 2.0, formato da parlamentari di maggioranza e opposizione. Vuole promuovere, attraverso strumenti propri del Web 2.0 (blog, social networks ecc.) un confronto per definire regole condivise che facciano si' che ''la rete sia uno strumento di promozione e crescita dell'intero sistema paese ''.

I livelli che raggiunge internet ogni dì hanno per me dello stupefacente!

mercoledì 22 aprile 2009

Il nuovo social network: Profiles by Google

Dopo i tormentoni di myspace, twitter, facebook, anche Google cede alla tentazione del social-network e lancia Profiles. A tal proposito rimando all'articolo di Repubblica.it .

Cuba? in crisi grazie a un blog

Il suo libro "Cuba Libre, vivere e scrivere a L'Avana" è appena stato pubblicato in Italia; lei è diventata nel giro di due anni uno dei simboli della lotta al regime; lei, con la sua aria dolce e pacata sta scuotendo "il regno" dei fratelli Castro; lei è Yoani Sànchez ed il suo blog, "Generation Y", tradotto in 14 lingue è uno dei più seguiti e potenti del giorno odierno. Nata a L'Avana, questa donna ha deciso di raccontare a tutto il mondo la vera realtà cubana, divenendo ben presto un caso internazionale. Col suo pc, acquistato da un cubano in cerca di denaro per un auto con cui fuggire dall'isola, Yoani nel 2007 dà vita al suo blog, che all'inizio era più una sorta di diario in cui sfogare la propria rassegnazione e raccontare quello che in tv non viene mai mostrato; ben presto diventa un caso politico: accusata di essere un'infiltrata della Cia solo perchè testimone e voce di una realtà poco e mal conosciuta all'estero: per molti Cuba è il regno dell'uguaglianza e della speranza, chi c'è stato conosce solo i bei palazzi e hotel, ma questi non conoscono la fame, il mercato razionato e le proibizioni che noi cubani subiamo.
Tramite "Generation Y", Yoani Sànchez vuole aprire gli occhi al mondo, e seppur dispiaciuta, di deluderlo: "qui non è il paradiso".
Per ciò che racconta, Yoani è stata ostacolata dal suo stesso governo, tant'è vero il suo blog vive solo all'estero: "dal marzo 2008 il governo cubano impedisce l'accesso a tutto il portale desdecuba - dov'è inserito il mio blog - (..) tuttavia attorno al blog era nata una vera comunità virtuale ed è proprio da quella che è nata l'idea di aiutarmi a pubblicare ogni nuovo testo " - dichiara in un'intervista al giornalista de Il Giornale, Gordiano Lupi - "grazie alla solidarietà di persone che vivono in diversi paesi, posso inviare i miei post per e-mail e loro si occupano di pubblicarli nella pagina web."
Dopo anni in cui l'informazione a Cuba era un'esclusiva dello stato, con internet si è creato un buco da cui fuggire alla censura, e Yoani è corsa immediatamente via.

venerdì 17 aprile 2009

Vespa contro Santoro: il duello ha inizio.

Dopo la puntata incriminata del 9 Aprile di Annozero, Bruno Vespa non riesce più a mandare giù il boccone amaro e sbotta: "Santoro? Un privilegiato. Avessi fatto programmi come i suoi avrei dovuto lasciare la Rai da molti anni.." Celere la replica di Santoro: "Dice falsità" e invita gentilmente il collega a considerare di rifare l'esame da giornalista. Parte un acido botta e risposta fra i due.
Vespa: "Io, Santoro l'ho anche difeso, sono stato contrario al suo allontanamento dalla Rai, ma tutto quello che ho scritto su di lui è vero dalla prima all'ultima parola!"
Santoro: "Quello che scrive è falso!Lo sfidiamo ad un pubblico confronto!"
Si affronteranno realmente i due in diretta tv in un faccia a faccia all'ultimo colpo? Difficile a crederlo, ma ci speriamo tanto: un vero duello fra due "mostri" e "avi" del giornalismo. Speriamo lascino a casa lo stiletto però!


L'Aquila e Santoro: sisma doppio



Sisma di 5,8 gradi Richter alle 3,32 di lunedì 6 Aprile. Nuova scossa di 4,5 gradi all'1.15 del giorno dopo; questo è ciò che Aquila ha subito. Immediatamente l'intera Italia s'è mossa per aiutare il proprio cuore colpito dal sisma: vigili del fuoco, Protezione civile, sanità e raccolte fondi sono subito partiti. Un Abruzzo forte, felice di esserci ancora e che ringrazia per tutti gli aiuti ricevuti, ma sa che deve rimboccarsi le maniche e ripartire, per quanto possibile, da solo.


L'Italia è sulla bocca di tutti: Regno Unito, Brasile, USA, e molti altri Paesi parlano della tragedia che c'ha colpiti, della nostra forza morale e della prontezza dei soccorsi.

L'unica nota nolente di questo evento arriva proprio dall'Italia. No, non mi riferisco qui al cattivo gusto del tg di rai1 che si vanta dell'audience ottenuto grazie ai servizi sul terremoto, (anche se da dire ce ne sarebbe, e molto!), mi riferisco in questo caso all'uomo che di bufere ne ha già scatenate tante e che sembra voglia continuare su questa via: Michele Santoro.


Non contento del "caso satyricon", dell' "editto bulgaro" e del più recente scontro tv con la collega Lucia Annunziata, il giornalista Santoro nella puntata del 9 Aprile 2009 di Annozero, invece che parlare davvero del terremoto avvenuto 3 giorni prima, ne ha creato uno nuovo: nel pieno stile politico che lo contraddistingue, durante la puntata si scaglia in crescendo sui soccorsi, sulla protezione civile e Bertolaso, tanto osannati fino a quel momento dal Paese e dalle vittime del sisma stesso. Dulcis in fundo: le vignette satiriche di Vauro che poco hanno tenuto conto della pietas che si deve ai morti.




(una delle vignette incriminate)
Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, ha quindi sospeso il vignettista e "ripreso" Santoro (Rimando all'articolo del Corriere della Sera), il quale viene obbligato ad una puntata riparatrice per il giorno 16 Aprile; la puntata però non è stata considerata tale dagli spettatori, ma solo una grande beffa, data anche la presenza delle vignette di Vauro, senza il loro ideatore .

mercoledì 25 marzo 2009

Internet vs Stampa ai tempi della crisi

La voce circolava da tempo.. nemmeno poco, più o meno da quando il personal computer è entrato nelle redazioni e come un organizzatore in carne ed ossa ha cambiato i modi, le forme, gli usi e le abitudini.. spazzando via con la sua superiorità tipografi, compositori, fattorini.. ma i giornalisti no.. o almeno non subito.. non finché la pubblicità ha preferito riversare le proprie grazie nelle più economiche radio e tv, ma nemmeno lì totalmente, ancor più a metà anni novanta con l'arrivo di internet.. e qualche piccolo e deriso Nostradamus allora sì, a quel punto l'aveva prevista la morte della stampa, ma si sa, nemo profeta in patria. Il giorno19 Marzo 2009 il giornalismo perde una grande battaglia: il più longevo quotidiano di Seattle si è arreso: il Post Intelligencer perde la propria fisicità (e tante firme) per approdare on-line. Unicamente on-line.
Qualcuno già ricordava la canzone dei The Buggles “Video killed the radio star” e la trasformava in “Internet killed the press star”..
Perchè questo? Perchè internet sembra aver spodestato i grandi colossi centenari della carta stampata? Nell’era corrente tutto sembra essere una corsa contro il tempo, l’informazione celere è diventata un must, la gratuità sembra d’obbligo; ognuno si sente legittimato a poter scrivere, riportare un fatto, un’opinione e ricamarci su con foto, video, scritte: questa è la sua chiave e al contempo la sua pecca: internet è un fenomeno che si sta evolvendo ed espandendo, sempre più alla portata di tutti, è l’informazione libera di e per tutti, ma essendo di tutti, la qualità viene meno. Sì, la crisi c’è, è palese e sarebbe ipocrita negarlo; il rapporto del Pew Research Center for Excellence in Journalism di Washington parla chiaro: quotidiani -“mostri” in bancarotta, entrate pubblicitarie pressoché inesistenti e lettori in diminuzione e sempre più anziani.
E’ dunque giunto l’ultimo atto per la stampa?Dobbiamo cominciare ad abituarci all’idea di non andare più in edicola e di non poter stringer fra le mani quei grandi fogli carichi dell’odore fresco dell’inchiostro? Non lo vedo possibile: il mare di cui si compone internet è sì immenso e placido, ricco nelle sue nature, ma si limita ad essere notizia; la stampa e i suoi giornalisti sono ben di più: sono l’entità tangibile dell’esperienza e degli occhi che sanno catturare e sanno vedere le notizie, che con il solo ausilio di parole meditate e sapientemente scelte aiutano il comune lettore a riflettere e meditare, per poi prendere coscienza di nuovi, propri e unici pensieri. Con questo, il “mostro Internet” non può competere: esso odora solo del copia e incolla di scarne e vuote frasi, che riecheggiano di sito in sito con la stessa povertà, in quanto figlie della rapidità.

mercoledì 11 marzo 2009

il cambio di formato in Repubblica

"La crisi invade i quotidiani", così dicono, o questa è la scusa migliore scelta. Dopo il numero di pagine già drasticamente ridotto, Repubblica riduce anche il proprio formato. Motivazione ufficiale: progettto di modernizzazione e semplificazione per il benificio dei propri lettori; scopo: un quotidiano più leggero e comodo. Dal giorno 4 c.m. Repubblica si presenta con vesti diverse: da 47 a 44 cm di altezza, ma larghezza invariata a 31,5 cm; sempre tanto spazio alla pubblicità e caratteri leggermente più grandi, con conseguente riduzione di lunghezza per gli articoli... mah!Sembra che qualche luminare all'interno del giornale creda che i lettori siano felici di comprare il quotidiano e trovarvi sempre di MENO..meno pagine, meno carta, meno parole.. dobbiamo aspettarci anche meno qualità? Se Repubblica avesse cambiato drasticamente il proprio formato passando a quello tabloid, ovvero riducendo anche la propria larghezza di 4 cm avrei accettato di più la scelta del giornale di proclamarsi a favore della praticità di lettura dei propri affezionati; tali infatti non sembrano avere apprezzato questo nuovo format. Il tutto mi appare come un' infelice e mal riuscita prova di modernizzazione atta ad accattivarsi qualche nuovo o sporadico lettore, celata banalmente dietro la cara crisi; crisi economica che sembra sempre spiegare ogni atto recente del mondo. Qui è manifestata solo la crisi di Repubblica che fatica ad accettare il calo delle proprie vendite. Ma non è questa la strada giusta.